DALLA ALBANIA AL ITALIA
Lejda risiede in Mugello da 9 anni. È di nazionalità albanese,lavora come
facilitatore linguistico - culturale. Lei parla sempre per il suo paese, per la storia d’Albania, la storia passata e quella presente.
-Come ti trovi in Italia?
Abbastanza bene, pero il mio cuore sempre ricorda Albania, bisogna avere molta pazienza.
-Perché?
La famiglia. Non è facile ricominciare da zero, tutto quello che hai fatto prima non ha valori
-Come mai avete deciso di venire?
Per ragioni molte delicate, siamo stati obbligati.
-Che è successo?
No me la sento parlare.
-Sei sposata?
Si, da 14 anni siamo stati fidanzati lungi tempi prima del matrimonio.
- Avete bambini?
Due bambini, una femmina e un maschio, nati in Albania.
-Perché sei tornata per partorire la bambina in Albania?
Per una scelta propria nostra.
-Questi bambini parlano due lingue?
A casa parlano albanese, a scuola imparano il italiano, ogni anno gli portiamo nel nostro paese
per farle conoscere la nostra cultura. Sono bambini bilingue.
-No sapendo niente della politica albanese, mi poi raccontare qualcosa?
Per 50 anni l’Albania è stata governata dalla dittatura comunista. Siamo stati separati dal mondo intero. La democrazia è venuta con la caduta del muro di Berlino.
-Ora con la democrazia che cosa è cambiata?
Qualcosa in meglio, però manca lo sviluppo e la crescita dell’economia. Mancano le grande imprese e soprattutto le leggi che devono tutelarli. Vuol dire che manca il lavoro. Per questo gli albanesi lasciano il loro paese.
(l'intervista di Lina a Lejda il 22/06/2006)