sabato, novembre 25, 2006

PREMIO MUSTAFA' SOUHIR 2006


PREMIO GIORNALISTICO MOSTAFA SOUHIR 2006 - ASSEGNATI I PREMI

Ventidue format tv e trentuno video hanno partecipato alla terza edizione del Premio giornalistico Mostafà Souhir per la multiculturalità nei media con un panorama di produzioni che rispecchia in pieno la ricchezza e la varietà che caratterizzano il settore dei media multiculturali in Italia. La cerimonia di premiazione, che si è tenuta nella mattinata di sabato 25 novembre in palazzo Medici Riccardi di Firenze, è stata un successo, in termini di partecipazione, di pubblico e per la qualità dei contenuti espressi. Preceduta da un talk show dal titolo Media multiculturali, media mainstream: una collaborazione possibile, essa è stata, come per le precedenti occasioni, un'occasione per far incontrare tante delle realtà editoriali multiculturali della radio, della TV, della carta stampata e del web, attive su tutto il territorio nazionale.

“Il successo di questa manifestazione, unica nel suo genere in Italia - ha infatti dichiarato Fabio Laurenzi, presidente COSPE - dimostra non solo la vitalità del settore ma anche che la strada intrapresa dal Cospe nel lavorare sul tema ‘media e multiculturalità’ risponde a una domanda e a un’esigenza concrete. Si tratta di una scommessa sul futuro: i tanti operatori dei media oggi presenti alla cerimonia stanno già lavorando per costruire la società italiana di domani”.

La terza edizione del Premio Mostafà Souhir, promosso da COSPE, dal Comune di Firenze e da Controradio di Firenze, era dedicata ai format televisivi e ai video realizzati da cittadini immigrati.I PREMI: La giuria, presieduta da Jean Leonard Touadi (giornalista e assessore alle politiche giovanili del Comune di Roma) e composta da Enzo Cucco (Segretariato sociale Rai), Giovanni Anversa (Racconti di vita, RAI 3), Elisa Manna (Censis), Marina Cosi (FNSI), Nacera Benali (stampa estera), Raffaele Palumbo (Controradio, Firenze) ha attribuito i seguenti premi:
- il premio al miglior format televisivo, del valore di 5.000 euro, è andato a Noticiero, programma che va in onda su Telegenova e Telecittà “un progetto indipendente e durevole nel tempo che non teme l’approfondimento e l’impegno; un’informazione che esprime l’identità delle comunità immigrate come elemento di ricchezza della nostra società”.

La Giuria del Premio Mostafà Souhir ha inoltre attribuito due menzioni speciali rispettivamente a Colors, un ciclo di trasmissioni in onda sulla testata regionale Rai del Friuli Venezia Giulia: “per l’attualità del linguaggio, l’esempio di riuscita collaborazione nel territorio fra enti locali, media e nuovi cittadini” e a Black Emotion - in onda sia su RTB International di Brescia che sul satellite - “un format coinvolgente e interattivo che mescola linguaggi visivi e radiofonici”.

Il premio come miglior video è invece andato a G2 realizzato da Maria Rosa Jijon insieme alla rete dei ragazzi G2: generazioni seconde per: “l’originalità dello spunto, la spontaneità e la freschezza e per essere espressione riuscita del protagonismo nel mondo della comunicazione da parte delle giovani generazioni di immigrati”. Menzione speciale al video La neve realizzato dall’associazione “Le giraffe” di Parma per la “grande efficacia dei linguaggi utilizzati nel dar voce alla denuncia e per la forza espressiva”.Il premio alla carriera è andato a Geneviève Makaping. Giornalista, scrittrice, docente di antropologia di origine camerunese, Geneviève Makaping, è direttrice del quotidiano “La Provincia cosentina”.
Nel talk show, che ha preceduto la premiazione, si è discusso della possibile collaborazione tra media a larga diffusione e media multiculturali. E’ Viorica Nechifor (La Stampa) a trarre le conclusioni dell’incontro che ha visto tra i partecipanti, oltre ai giurati, Carlo Sorrentino, (Università di Firenze) e Pino Rea (FNSI): “La collaborazione non solo è possibile ma è già in atto. I tempi sono maturi perché avvenga una vera e propria fusione tra le due realtà che non sono così distanti come si teme. Certo cambiare il sistema richiede tempo ma la contaminazione si vede e comincia dalle tante piccole realtà che già operano in tutta Italia”. “E proprio il Premio Souhir – ha detto Giovanni Anversa, in collegamento da Torino - ha contribuito, nel corso delle sue tre edizioni, a questo scambio e arricchimento reciproco tra i giornalisti che lavorano nei media multiculturali e quelli a larga diffusione”. *Ascolta lo speciale sulla cerimonia di premiazione a cura di Faustin Akafack per Asteriscoradio.com.

Il premio Mostafà Souhir, si avvale del contributo della Commissione europea, progetto Mediam’Rad – Media, Diversità, Pluralismo, ed è patrocinato, tra gli altri, da Rai - Segretariato sociale, Federazione Nazionale Stampa Italiana e Ordine dei giornalisti.

INFO
Premio Mostafà Souhir - COSPEvia Slataper 10 - 50134 Firenzetel 055/473556 - fax 055 472806info@premiomostafasouhir.it - www.premiomostafasouhir.it

AFRICA IN MARCIA 2006




“L’Africa: i traguardi del millennio” è stato il tema principale della Conferenza Internazionale sulla Pace, l’Ambiente e la Cooperazione e lo Sviluppo in Africa, svolta il 24 novembre 2006, presso il Campus Universitario del Polo delle Scienze Sociali a Novoli.
L’evento è stato promosso dalla Federazione Africana in Toscana.
Hanno partecipato alla Conferenza personalità Africane come: prof. Mustapha Diabatè socioeconomista, prof. Honorat Aguessy Presidente dell’Osservatorio Panafricano della Società Civile “OPASOCLE”, Edith Okafor economista e rappresentante del Comitato Scientifico Africa in Marcia 2006, Lucca Ciabatti consigliere regionale, prof. Franca Alacevich Preside della Facoltà di Scienze Politiche, Carlo Moscardini Presidente dell’Agenzia dei Comuni per la Cooperazione Decentrata “ADELANTE” ed altri.
Come ridurre la povertà, migliorare il processo dello sviluppo trovare strumenti appropriati (come propone la nuova scienza dell’Indicametria) per arrivare ad uno sviluppo vero dell’Africa sono stati i punti importanti della Conferenza.
Nel suo intervento il Consigliere regionale Lucca Ciabatti ha parlato per il rapporto del Consiglio Regionale con l’Africa e le Comunità africane che sono presenti in Toscana. Ha sottolineato l’impegno della Regione Toscana di fronte alla questione Immigrazione africana.
“-L’Africa in Marcia” - ha detto Carlo Moscardini – è la scoperta della dignità degli immigranti, perché l’Africa è anche un'altra cosa”.
La Conferenza “Africa in Marcia” ha presentato l’impegno dell’Africa stessa per trovare il modo di sfruttare le sue capacità e le sue risorse tramite l’intervento del prof. Mustapha Diabatè, inventore della scienza dell’Indicametria.
Una scienza della globalità che in modo razionale e preciso, può determinare, categorizzare, dosare e misurare tutte le energie e le potenzialità di tutto ciò che porta un nome e con consigli e osservazioni, proporre correzioni o rimedi per un migliore sfruttamento delle capacità l’incentrata sull’uomo e risolutamente rivolta verso Dio. Essa presenta un nuovo concetto di ragionamento logico basandosi anche nella spiritualità tradizionale africane.
Una scienza che mette in primo posto le capacità umane e le risorse naturali ambientali che dispone continente Africano. Elementi base per la rinascita dell’Africa.
Gli altri interventi hanno posto l’accento che parlare per l’Africa con gli africani la mentalità occidentale per l’Africa cambierà. Vedere in Africa non solo le guerre, la povertà, le malattie, le carestie naturali, senza luce e telefoni ma anche la scuola con classi, gessetti anche computer (come nelle città Eritree e non solo) che non vengono usati perché il sistema totalitario vieta l’uso dell’internet. Vedere in Africa, in questo “malato in convalescenza” la donna come potenzialità sociale che si presenta in 40% dei parlamentari in Ruanda, come Presidente in Liberia (la prima donna scelta), come Ministre di Finanze in Nigeria, crea il vero sapere per l’Africa.






L’intervista a prof. Moustapha Diabaté

Economista, Sociologo, Docente di Economia presso l’Università di Bouaké (Costa d’Avorio). Prof. Mustapha Diabaté è anche l’inventore dell’Indicametria, chiamata anche scienza della globalità. Scienza che ha come l’obiettivo di elaborare strategie di sviluppo, proponendo strumenti scientifici in grado di cogliere l’essenza della realtà africana che è diversa da quella occidentale nel permanere di elementi “premoderni”.


D: - Qual è la vostra visione sulla Indicametria, mettendola alla Università?
R: - Credo che questo incontro è molto importante e penso che in questa Conferenza possiamo scoprire insieme le potenzialità per mettere in uso la scienza della Indicametria.

D: - Che cosa pensa dello sfruttamento del petrolio?
R: - Penso che non è solo il petrolio importante per lo sviluppo globale. Come è stato detto in precedenza, ci sono ben altre cose più importanti. Ci sono delle Nazioni che hanno scoperto, a casa loro ricchezze immense di qui non riescono ad approfittare. Quindi non solo il petrolio può dare ricchezze.
Sviluppare la conoscenza del cittadino in modo che possa usare queste sue conoscenze acquisite per usufruire le ricchezze e le risorse della propria terra.

D: - Pensate che l’Indicametria possa aiutare lo sviluppo dell’Africa?
R: - L’Indicametria prende in considerazione tre Afriche.
- l’Africa magica – religiosa, oppure come viene chiamate l’Africa tradizionale
- l’Africa dei “libri” o delle religioni; catolicizmo, islamismo, ebraismo, ecc,
e la terza, è
- l’Africa dello stato dei diritti e delle istituzioni.
Sviluppare la democrazia in caso delle tre Afriche è, permettere ai cittadini dal basso di potenziare la democrazia delle urne, controllare il potere, gestire le risorse naturali e dividere il ricavato in modo uguale per tutti.

D: - Grazie Professore
R: - Grazie a Voi.






Riassunto della parola del Prof. Honorat Aguessy

Prof Honorat Aguessy
Presidente dell’Osservatorio Panafricano della Società Civile “
OPASOCLE”
Presidente del Centro Internazionale dell’Indicametria
“CIDI”.
Direttore del Laboratorio di Sociologia, Antropologia e di Studi
Africani a Cotonou (Benin)
Coordinatore e fondatore dell’Istituto di
sviluppo e di scambio endogeni
“IDEE”
Presidente del Centre d’Education à distance


Il Professor Aguessy ci ha fornito la visione sullo sviluppo reale dei paesi africani nei processi di mondializzazione parlando per i tre libri di UNESCO.

“Il primo libro, quello del 1977 “La sfida di oggi” parla come comprendere, capire lo sviluppo e intervenire per uno sviluppo vero.
Con lo sviluppo vero si intende di integrare vari tipi di concetti e sbucare ad uno sviluppo globale con caratteristiche planetarie.
Questo trattamento equo non deve accentuare le ingiustizie e disuguaglianze tra vari gruppi sociali. Quindi, lo sviluppo è chiamato ad essere indigeno.
Essere indigeno è rimanere se stessi, rispondendo ai propri bisogni nello stesso tempo aprirsi ai altri e alle nuove tecnologie.
L’indigenità non si può contro girare.

Il secondo libro “Modalità del futuro”, in se stesso fa una riflessione sulle nuove prospettive dello sviluppo, concepito non solo come sviluppo globale di modi di vita e culture nella loro diversità, perché lo sviluppo non è trasferire conoscenze è impiantare in un altro posto, perché cosi vuol dire “fugga dei cervelli” e rallentare le ricerche.

Nel terzo libro (1976 - 1980), lo sviluppo non è concepito come una corsa o recupero del tempo perduto, ma come input delle potenzialità e un giusto rapporto rigenerante proporzionato in diverse sfere.
Ogni Nazione è in ricerca dello sviluppo che non è una linea retta, ma è una spirale e non ci sono paragoni. E sempre sull’indigenità, ogni Nazione deve compiere un’azione che consiste nell’integrazione dei popoli. Non si può relativizzare realizzazione tecnologica delle potenze attuali e si deve evitare la repressione sociale e fare un uso corretto della storia e, di fatto, approfittando del caso Africa dobbiamo approfondire il rapporto Sud – Sud.”

giovedì, novembre 23, 2006

CERIMONIA DI PREMIAZIONE

CERIMONIA DI PREMIAZIONE - PREMIO MOSTAFÀ SOUHIR 2006

Firenze 25 novembre 2006, h 11:00
Sala Luca Giordano - Palazzo Medici Riccardi, via Cavour 1
Ore 11.00 – Saluti - Matteo Renzi – Presidente Provincia di Firenze
Introduce - Lucia De Siervo – Assessore Accoglienza e Integrazione Comune di Firenze
TALK SHOW – Media Multiculturali, Media Mainstream una collaborazione possibile
Conducono: Raymon Dassi (asteriscoradio.com) e Roland Sejko (Bota Shqiptare) vincitori delle passate edizioni
Partecipano: Jean Leonard Touadi (presidente di Giuria) Enzo Cucco (Segretariato Sociale RAI), Raffaele Palumbo (Controradio) per la giuria del premio 2006, oltre a Carlo Sorrentino (Università di Firenze), Pino Rea (FNSI), Gennaro Schettino (Metropoli – La Repubblica), Viorica Nechifor (La Stampa)
Ore 12.30 – CERIMONIA DI PREMIAZIONE - conduce Jean Leonard Touadi
con la partecipazione di Fabio Laurenzi - Presidente del COSPE, Lucia De Siervo - Assessore Accoglienza e Integrazione Comune di Firenze, Mario Simondi - Presidente Festival dei Popoli e Mercedes Frias - Parlamentare

Il premio Mostafà Souhir è un’iniziativa promossa da
COSPE con la collaborazione del Comune di Firenze – Assessorato Politiche Accoglienza e Integrazione e Controradio; con il contributo della Commissione Europea – Progetto Mediam’Rad - Media Diversità Pluralismo e con il patrocinio di RAI – Segretariato sociale, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Ordine dei Giornalisti, Regione Toscana. Media partner Metropoli
Informazioni: COSPE – Via Slataper, 10 – Firenze – Tel.055-473556 – Fax. 055-472806
e-mail:
info@premiomostafasouhir.it sito web – www.premiomostafsouhir.it

lunedì, novembre 20, 2006

I Diritti del Fanciullo

Per tutti i bambini- nella loro Giornata Mondiale dei Diritti













Le nazioni tutte unite
Hanno scritto e poi firmato
Perché cresca forte e buono
Ogni bimbo va aiutato.
I bambini sono bambini
Certo Tu questo già lo sai
Ma se tutti son bambini
Sai chi Siamo Noi bambini
E per Noi cosa puoi fare?
Siamo come un bel tesoro
Non ci devi trascurare.
Ma se proprio vuoi aiutarci
Tu comincia dal mattino
E momento per momento
Cerca il bene del bambino.
Guarda un albero: ha il suo nome
Ed in terra è ben piantato
Anche ogni fiorellino
Ha il suo nome ed il suo prato
Chiama il bimbo col suo nome
Ti dirà “Son proprio Io”
E ha diritto di un nazione
Sulla terra di buon Dio.
Mamma rondine ha deposto
Le sue uova in un bel nido
Le ha tenute calde, calde
E ora ai piccoli dà il cibo
Se ha una casa ed è aiutato
Cresce bene anche il bambino
Mangia, gioca, è sano e forte
… poi riposa nel lettino.
Quando un bimbo è troppo solo
O se è lento nel capire
O se non ci vede bene
O non riesce a camminare
Voglio dire a quel bambino:
“Tu sei proprio amico mio”
E se so che sei contento
Sono più contento anche Io.
Gira, gira per il mondo
Se tu ascolti scopri che
Quando vogliono qualcosa
Tutti i bimbi fanno “Ngheee”.
Piange il piccolo, che vuole?
La sua mamma già lo sa
Vuole proprio vero amore
Sia da Lei che dal Papà.
Se un pericolo è vicino
Va in soccorso a chi è piccino
E in qualsiasi situazione
Dà al bimbo protezione
Se poi incontri qualche volta
Tanta gente da aiutare
Prima sempre ai più piccini
Il tuo aiuto deve andare.
Guarda un piccolo alberello
Cresce verde e ben robusto
Ma se ha addosso un grosso peso
Cede viene storto il fusto
I lavori faticosi
Ai bambini non far fare
Debbono crescere contenti
È aver tempo d’imparare.
Cosa insegni tu ai bambini
Che son soli e senza amici
Che san dire solo “Io”
“Tu non giochi”, “Questo è mio”,
Di che ognuno non è solo
Se con tutti sa giocare
E poi scopre – Questo è bello
Che ogni bimbo è suo fratello!

domenica, novembre 19, 2006

Non è solo una legge che fa discutere - Media ed immigrazione

di Lejda

“Secondo voi” presenta ogni giorno sulle tre reti Mediaset una micro-inchiesta su temi d'attualità introdotta e commentata con linguaggio semplice e diretto da Paolo Del Debbio.”

Linguaggio semplice di Paolo Del Debbio!
Ma il linguaggio degli intervistati?!

Parlando di immigrazione le tematiche più discusse sono criminalità, irregolarità, violenza, religione e lavoro.
L’ultima micro-inchiesta sul tema, del giorno lunedì 06/11/2006 alle ore 12.15 e in replica verso le ore 01.00, era quella di capire che cosa rispondeva la gente comune alla domanda:
- Bastano 5 anni per conquistare la cittadinanza italiana (proposta della nuova legge)? Si o No
Maggioranza degli intervistati è risposta che 5 anni sono pochi, meglio il tetto di 10 anni (la legge in vigore).
Non è la risposta Si o No che fa impressione è il linguaggio che viene usato e l’effetto che ha su questione immigrazione.

“- Se dimostrano che pagano le tasse e che accettano la nostra cultura posso averla, ma dopo 10 anni.”
“- Se sono educati e pagano le tasse, forse anche 10 anni sono pochi.”
“- Io lavoro con gli extracomunitari, hanno quasi 10 anni e non sanno parlare in italiano.”
Queste sono state quasi le risposte date da molti (maggioranza).

Senza fare polemica sulle tasse che paga lo straniero che, anche dopo tanti anni in Italia con le tasse pagate, c’è il rischio di non avere la possibilità di rinnovare il permesso di soggiorno e di essere espulso o essere un clandestino in più (ultimo caso quella della famiglia Chfouka a Lucca).

Senza fare polemica sulle parole “accettare” e “educazione”, senza fare polemica su quello che le risposte sono dimostrazione di che la Mass Media ha costruito in torno alla figura dell’immigrante, c’è qualcosa più importante che manca.

La voce degli immigranti.
Manca la loro opinione, la loro riflessione e il loro punto di vista per non essere solo oggetti di notizie, ma avere un po’ di spazio per farsi conoscere.
Dopo di che, sarà più facile “tirare conclusioni” (anche per Del Debbio) e giudicare senza puntare il dito su stereotipi e pregiudizi.

"Se voi avete il diritto di dividere il mondoin italiani e stranieriallora vi dirò cheio reclamo il diritto di dividere il mondoin diseredati ed oppressi da un lato,privilegiati ed oppressori dall'altro.Gli uni sono la mia patria,gli altri i miei stranieri" (don Lorenzo Milani).

venerdì, novembre 03, 2006

“Citizen journalism – giornalismo cittadino”

Concludere un percorso per aprire un altro
Di Lejda

La redazione multiculturale di “Citizen journalism – giornalismo cittadino” sta percorrendo l’ultima fase del suo percorso formativo. Un percorso intenso e interessante. Le attività svolte hanno ottenuto buoni risultate, come anche il blog dimostra. Il rapporto bilanciato tra la teoria e la pratica ha aiutato l’apprendimento e la concretezza delle tecniche base del giornalismo e in particolar modo del giornalismo cittadino, come l’altro punto di vista della realtà.
Sapere a chi e per chi scrivere, scrivere correttamente un articolo giornalistico, realizzare un’intervista (perché no, anche in lingua inglese), sono alcune delle competenze ottenute dal percorso.

Con una particolare attenzione sono state seguite le attività sulla costruzione del blog del corso http://www.giornalismocittadino.blogspot.com/ e anche le costruzioni dei blog individuali. I blog che hanno dato la possibilità di pubblicare in ogni momento e in completa autonomia i materiali prodotti dal gruppo dei corsisti.
Conoscere il funzionamento della telecamera per usarla correttamente e realizzare un buon filmato è stato interesante e impegnativo.

Divisi in gruppi di lavoro e attrezzati con le telecamere a disposizione, i partecipanti hanno effettuato delle riprese sul tema “Noi e la Pubblica amministrazione”. Nella seconda fase, quella di montaggio, si sono creati dei veri e propri brevi servizi giornalistici, una parte quali ha partecipato a concorsi video come il Premio Mostafà Souhir. I filmati prodotti saranno presto pubblicati nel blog e su dvd.

Il lavoro attento, costruttivo e molto paziente del cordinatore, dei docenti e del tutor ha molto facilitato la partecipazione e il coinvolgimento dei corsisti. Il prossimo passo sarà la progettazione e trovare i fondi per la continuazione del lavoro della redazione.

Adesso occorre rimboccarsi le maniche e incrociare le dita, augurandoci di avere fortuna per continuare questo percorso utile e necessario, per costruire dei mezzi per diffondere la visione multiculturale mancante degli stranieri in Provincia e non solo.

Un giorno al Pronto Soccorso - by:Ghissu

ORE 9:00
Arrivo in sala d'attesa,sto aspettando il mio turno,cominciano a chiamare,riescono malapena pronunciare il nome... Un signore,nato nel 1942 in Romania,un'operazione al cuore... Da Ieri si sente male nella zona pettorale,Lo fanno accomodare per gli accertamenti...

Subito dopo,arriva un raggazzo Albanese,e dato che non parla quasi l'Italiano,è accompagnato da una raggazza che gli fa d'interprete ... Da poco che è in Italia.... 32 anni,si sente male nella zona dell'addome , dove, spiega la raggaza accompagnatrice, era stato operato a 11 anni,in Albania.

Lo rivedo quando mi stanno facendo gli esami e controllo e sento il medico di turno fargli delle domande , di nuovo è la raggazza che comincia a parlare,dicendo che a 11 anni era stato operato all'apendicite, strana cosa per il medico che vede le cicattrici nella parte sinistra dell'addome,visto che l'appendicite si trova nella parte opposta!!!...

Mentre aspetto in corsia per essere amessa nel reparto,vedo un raggazzo africano passare, accompagnato da un'infermiera, aveva ritirato gli esami del raggazzo e gli stava dicendo di non preoccoparsi,perchè si tratta di una bronchite,e che basta farsi prescrivere le medicine consigliate dal suo medico curante...ma solo in quel momento si accorge che il raggazzo non comprende l'italiano,in qualche modo però viene a sapere che non ha il permesso di soggiorno ... l'infermiera , a quel punto,si fa in quattro per raccoglere più informazioni possibile per indicare al raggazzo dove andare e a chi rivolgersi,per evitare di pagare i medicinali....

Io penso che in Italia ci sono una marea di cose che non funzionano,e quando funzionano, male ... pero, di una cosa sono sicura, che nella sanità,almeno per quanto riguarda la prima accoglenza , si vedono delle situazioni quasi commoventi,dove ogniuno può sentirsi apprezzato e quasi ,a casa....